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Cast
  • Michael Caine
  • Michael Goodliffe
  • Edward Judd
  • Leo McKern
  • Janet Munro
Produzione
  • Pax Film

The Day the Earth Caught Fire (…e la terra prese fuoco) (1961)

Regia

Val Guest

Trama

Val Guest è un regista di culto, ha dato al cinema e alla televisione gioiellini fantascientifici lavorando principalmente per la Hammer. …E la terra prese fuoco (The day the earth caught fire, 1962) è probabilmente il suo film migliore ed è qualcosa di più che un B-Movie di fantascienza.

Intanto la sceneggiatura di Wolf Mankowitz, romanziere votatosi al cinema di genere e autore del trattamento di 007 licenza di uccidere, il primo Bond. E’ una sceneggiatura che alterna dialoghi sarcastici e cinici (solitamente in bocca al grandissimo Leo McKern) da screwball comedy a dilemmi esistenziali sul destino degli uomini e la loro furia autodistruttiva. Siamo a Londra e i giornalisti Peter Stenning (Edward Judd) e Bill Maguire (McKern, questo è anche scienziato) stanno notando che cambiamenti climatici si stanno verificando probabilmente a causa dello scoppio di due bombe atomiche, fatte esplodere contemporaneamente una dagli USA ed una dalla USSR, che hanno disassato la terra! Con l’aiuto di una centralinista, Jeannie Craig (Janet Munro di cui diremo) che intercetta dialoghi governativi scopriranno che è proprio così e che il mondo sta andando verso il sole e la fine dell’umanità sembra inevitabile.

Val Guest è molto abile nell’evitare il solito film catastrofico con un eroe che si mette in moto per salvare il mondo. Qui gli antieroi sono i tre personaggi citati che però l’unica cosa che possono fare è avvisare tramite stampa la gente del destino a cui sta andando incontro. Il climax del film si infiamma progressivamente, prima una nebbia densa dovuta all’aumento delle temperature e allo scioglimento dei ghiacciai, poi alluvioni e uragani distruttivi, infine un caldo insopportabile (rappresentato con una scelta felice dal viraggio in rosso-arancione della pellicola per il resto in bianco e nero). Non vi sembra il film sia più attuale oggi di allora?

Grandioso è anche il modo in cui il regista restituisce l’ambiente giornalistico che ha poco da invidiare ai grandi titoli del genere (Prima pagina, L’asso nella manica ecc.) ricostruendo in studio pari pari i veri uffici del Daily Express, ingaggiando addirittura l’ex-direttore del giornale Arthur Christiansen ad interpretare praticamente il suo stesso alter ego nella finzione. Riesce ad intessere una romantic-comedy tutt’altro che banale e stucchevole tra Peter e Jeannie, con le rispettive personalità ben definite e preservate. Riesce a coinvolgere lo spettatore nell’atmosfera sempre più sudaticcia e poi rovente del mondo surriscaldato dal sole. Nel finale ci concede anche una sequenza orgiastica di follia, rock, erotismo e morte con alcuni giovani che, certi della fine prossima, si scatenano senza freni morali.

Insomma un perfetto film di fantascienza problematico e più d’atmosfera che d’azione. Oltre al già citato McKern, citazione di merito anche per l’ottima prestazione di Janet Munro che riesce ad alternare alterigia ed erotismo concedendo anche scene in desabillé. Di lei, in un extra del DVD edito dalla Sinister Film, dice l’intervistato McKern: “Brava attrice proveniente da una famiglia di soldati. Nata in una cesta da palco”. (Voto 7+)

“Uno dei migliori film di “vendetta della natura” (…) Questa produzione Britannica (…) ha un eccellente ensemble di attori con Leo McKern, Janet Munro e Edward Judd che rende questa storia tesa credibile. Gli effetti sono ben fatti per il 1962, ma sono in realtà minimali. La storia e la recitazione ne fanno un classico. Uno dei film preferiti del Presidente John F. Kennedy!” (John Gentile, Scary monsters magazine, n. 29). “Il film è principalmente incentrato ad esplorare le reazioni individuali al disastro, e ci sono più dialoghi che azione, ma il cast è sempre convincente” (The Psychotronic Encyclopedia of Film). “Prolifico regista inglese, famoso per la serie del dr. Quatermass, Guest si è impegnato più del solito in questo film pacifista di SF, scritto con Wolf Mankowitz, girato in uno spiccio e nervoso stile semidocumentaristico, in biancoenero con filtri e Dyaliscope. Effetti speciali poveri, ma personaggi schizzati con efficacia. Il vigile che dirige il traffico è Michael Caine” (Il Morandini, ed. 2011)

Naturalmente spottone per il Daily Express dentro alla cui ricostruita sede si svolge la stragrande maggioranza del film, ma citazione per tantissimi altri quotidiani. Nel product placement troviamo comunque anche Hoe & Co. costruttore di macchine per la stampa dei giornali, BP, Gordon gin e Coca Cola. Di quest’ultima vediamo una pubblicità luminosa ma viene anche bevuta da McKern che, prima la disprezza “come si fa a bere questa roba”, poi, in mezzo al caldo crescente, ne implora una bottiglia ghiacciata.

Stefano Barbacini
 

Trama a cura della redazione di

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